Monitoraggio della spesa farmaceutica (gennaio - giugno 2024) - Monitoraggio della spesa farmaceutica (gennaio - giugno 2024)
Monitoraggio della spesa farmaceutica (gennaio - giugno 2024)
Sale dello 0,6% rispetto allo scorso anno lo scostamento dal tetto programmato della spesa dei farmaci acquistati direttamente dalle Regioni
Nel primo semestre del 2024 la spesa farmaceutica per acquisti diretti, composta soprattutto da medicinali a dispensazione ospedaliera, è stata pari a 7,687 miliardi, pari all’11,59% del Fondo sanitario nazionale.
In valori assoluti lo scostamento rispetto al tetto di spesa programmato è di 2,181 miliardi.
La spesa per i farmaci innovativi sale del 20,9% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, attestandosi a 502 milioni, mentre cala del 9,9% la spesa per i medicinali di fascia C acquistati dalle Regioni, pari in valore assoluto a 389 milioni.
Si attesta a 296 milioni sotto il tetto di spesa programmato la spesa per la farmaceutica convenzionata, ossia per i medicinali distribuiti dalle farmacie, che al netto del pay-back cresce dello 0,6% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, per affetto anche del nuovo criterio di remunerazione delle farmacie introdotto dalla Finanziaria 2024.
È invece pari a 545 milioni la quota di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini per il pagamento del differenziale di prezzo tra i meno costosi medicinali generici e gli originator.
Sono questi i dati salienti del Monitoraggio AIFA della spesa farmaceutica Nazionale e Regionale per il periodo gennaio-giugno.
“L’andamento della spesa per acquisti diretti non deve sorprendere, visto che già lo scorso anno nel primo semestre si era registrato uno scostamento del 10,88% rispetto al tetto di spesa programmato, inferiore di appena lo 0,6% rispetto a quello registratosi in questa prima metà dell’anno”, commenta il Presidente dell’AIFA, Robert Nisticò. “L’incremento di spesa, come nei precedenti monitoraggi, risente soprattutto della crescita di quella per i farmaci oncologici a uso ospedaliero. L’AIFA - prosegue Nisticò - utilizza tutti gli strumenti a sua disposizione per il controllo della spesa, a cominciare dalla contrattazione dei prezzi, tra i più bassi d’Europa, per finire con le complesse procedure di ripiano in base al meccanismo del pay-back, che porteranno quest’anno nelle casse dello Stato circa 2 miliardi di euro. Ma è chiaro che la spesa per gli acquisti diretti è condizionata anche dall’assegnazione dei budget nelle singole aziende ospedaliere e dai controlli sulle prescrizioni”.
“Quello a cui stiamo assistendo in Italia - afferma Nisticò - è un andamento che non si discosta dalla crescita registrata in tutti i Paesi avanzati, perché la ricerca corre veloce ma ha un costo. Così come incide l’invecchiamento della popolazione che va di pari passo con l’accrescimento dei bisogni assistenziali. Ciò non toglie - conclude il Presidente - che come dimostrano i dati del nostro Rapporto OsMed, da poco pubblicato, ci sia ancora da lavorare in termini di appropriatezza e aderenza alle terapie”.
Le informazioni sono contenute nella pagina “Monitoraggio spesa farmaceutica” raggiungibile dal box “Link correlati”.
Pubblicato il: 25 novembre 2024