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“L’Italia per l’equità nella Salute”: un documento condiviso per il superamento delle diseguaglianze nella salute - “L’Italia per l’equità nella Salute”: un documento condiviso per il superamento delle diseguaglianze nella salute

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“L’Italia per l’equità nella Salute”: un documento condiviso per il superamento delle diseguaglianze nella salute

Una fotografia delle disuguaglianze della salute in Italia: questo è, in sintesi, “L’Italia per l’equità nella salute”, un documento voluto dal Ministro Lorenzin ed elaborato dai quattro Enti vigilati dal Ministero della Salute: Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP), Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS).

Si tratta di un report che offre un’approfondita analisi delle disuguaglianze socioeconomiche in Italia e dei loro effetti sulla salute della popolazione e fornisce una ricognizione delle principali iniziative pubbliche avviate per contrastare tali disuguaglianze, avanzando al tempo stesso alcune proposte di intervento. Il documento nasce nel momento in cui l'Italia sta uscendo da una congiuntura economica particolarmente sfavorevole e si appresta a  coordinare la nuova Joint Action europea sulle diseguaglianze nell’ambito della salute.

"L'Italia è prima nel mondo per costo, efficacia e qualità dei servizi sanitari – ha affermato il Ministro Lorenzin in apertura dell’evento di presentazione del documento - ma questo non può non farci vedere le disuguaglianze che esistono. Occorre agire per togliere le persone dall'attuale stato di deprivazione e intervenire per i soggetti in bilico”.

Dai dati contenuti nel rapporto emerge una maggiore concentrazione al Sud dello svantaggio sociale, ma rispetto al panorama europeo le disuguaglianze sociali di salute osservate in Italia appaiono simili a quelle di altri Paesi ad alto reddito, anche se meno pronunciate per effetto di alcuni fattori protettivi: l'alimentazione basata sulla dieta mediterranea, il Servizio Sanitario Nazionale universalistico e le reti familiari. Le persone meno istruite sopravvivono meno di quelle più istruite, a dimostrazione che la povertà individuale di risorse e competenze compromette la salute, indipendentemente dalla ripartizione geografica; il Sud e le Isole presentano tuttavia un’aspettativa di vita più sfavorevole in tutte le fasce d’istruzione.

Per quanto riguarda le cause di morte, nel Sud si è rilevato un eccesso di mortalità per malattie del sistema circolatorio, mentre nelle Regioni del Nord è stato riscontrato un eccesso di mortalità prematura per tumori maligni, probabilmente per effetto dell’esposizione al fumo e a fattori inquinanti. Le condizioni patologiche con un maggiore eccesso di mortalità tra le persone di bassa istruzione risultano essere quelle correlate ai comportamenti a rischio (AIDS, epatiti) e al diabete, al disagio sociale, alle peggiori condizioni di sicurezza, alla maggiore esposizione allo stress, a maggiori rischi ambientali e da lavoro. Vengono inoltre rilevati, a carico dei soggetti a più bassa istruzione, un minore accesso alle cure appropriate e una maggiore vulnerabilità alle conseguenze sociali dell’esperienza di malattia.

Tutte le priorità dell’agenda pubblica degli ultimi anni hanno tenuto in considerazione le disuguaglianze di salute correlate ai determinanti sociali. I meccanismi di generazione delle disuguaglianze nell’esposizione ai fattori di rischio e nella prevenzione interpellano le responsabilità di tutti gli attori, sanitari e non sanitari, nella promozione degli stili di vita e nella prevenzione ambientale e nei luoghi di lavoro. I determinanti delle disuguaglianze di salute che ricadono tra le più dirette competenze della sanità riguardano le barriere nell’accesso alle cure, aumentate con le misure di austerità nella spesa pubblica, compresa quella sanitaria.

Ogni attore istituzionale del Servizio Sanitario Nazionale dovrebbe preoccuparsi di ridurre le barriere di sistema che ostacolano l’accesso ai servizi sanitari in modo da abbattere le disuguaglianze. In tal senso l’Agenzia Italiana del Farmaco opera per contribuire alla tutela della salute attraverso politiche sui farmaci e attività di individuazione di strumenti specifici, nell’ambito di una solida collaborazione tra Istituzioni, filiera del farmaco ed enti no profit. Tra le politiche messe in atto dall’AIFA c’è la promozione della Ricerca Indipendente, finanziata da un fondo costituito dal 5% delle spese promozionali versato dalle aziende, su quelle aree di ricerca che solitamente sono destinate a rimanere marginali o risultano di scarso interesse commerciale; il bando AIFA 2016 per la Ricerca Indipendente, ad esempio, ha individuato tre aree tematiche: le malattie rare, le popolazioni fragili e la medicina di genere. L’AIFA, inoltre, contribuisce alla tutela della salute attraverso politiche relative ai farmaci equivalenti, che permettono un risparmio di risorse e agevolano l’accesso al farmaco, e la negoziazione del prezzo, un modo con cui l’Agenzia opera per rendere più accessibili le terapie garantendo, allo stesso tempo, la sostenibilità del sistema.

Il documento “L’Italia per l’equità nella salute” è disponibile sul sito dell’INMP: si tratta di un documento in divenire e costituisce la base da cui partire per un dibattito aperto a tutti i soggetti interessati. I risultati della consultazione saranno integrati al fine di dare corpo a una strategia nazionale condivisa, organica e di lungo periodo.


Pubblicato il: 01 dicembre 2017

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