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Aspirina e clonidina nel perioperatorio e rischio di danno renale acuto. Un trial clinico randomizzato - Aspirina e clonidina nel perioperatorio e rischio di danno renale acuto. Un trial clinico randomizzato

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Aspirina e clonidina nel perioperatorio e rischio di danno renale acuto. Un trial clinico randomizzato

Tra i pazienti sottoposti a chirurgia maggiore non cardiaca, aspirina o clonidina, somministrati nel periodo perioperatorio, non hanno ridotto il rischio di danno renale acuto in uno studio clinico randomizzato, in cieco, fattoriale 2x2 verso placebo, i cui risultati sono stati pubblicati su JAMA. Lo studio è stato condotto su 6905 pazienti sottoposti a chirurgia non cardiaca in 88 centri di 22 paesi, arruolati consecutivamente tra gennaio 2011 e dicembre 2013.

I pazienti sono stati assegnati ad assumere aspirina (200 mg) o placebo da 2 a 4 ore prima dell'intervento e poi aspirina (100 mg) o placebo ogni giorno fino a 30 giorni dopo l'intervento chirurgico, e sono stati assegnati ad assumere clonidina per via orale (0,2 mg) o placebo da 2 a 4 ore prima dell'intervento chirurgico, e poi un cerotto transdermico a base di clonidina (che ha fornito clonidina a 0.2 mg / die) o un cerotto con placebo fino a 72 ore dopo l'intervento.

In primo luogo il danno renale acuto è stato definito come un aumento della concentrazione di creatinina sierica rispetto alla concentrazione preoperatoria o come aumento di 0,3 mg / dL o superiore (≥26.5 mmol / l) entro 48 ore dall’intervento chirurgico o come aumento del 50% o superiore entro 7 giorni dall'intervento.

L’aspirina (n = 3443) rispetto al placebo (n = 3462) non ha modificato il rischio di danno renale acuto (13,4% vs 12,3%, rispettivamente; rischio relativo aggiustato, 1.10; 95% CI, 0,96-1,25). La clonidina (n = 3453) rispetto al placebo (n = 3452) non ha modificato il rischio di danno renale acuto (13,0% vs 12,7%, rispettivamente; rischio relativo aggiustato, 1.03; 95% CI, 0,90-1,18).

L'aspirina ha aumentato il rischio di sanguinamento maggiore. In un'analisi post hoc, il sanguinamento maggiore è risultato associato a un maggiore rischio di danno renale acuto successivo (23,3% con sanguinamento presente vs 12,3% con sanguinamento assente; hazard ratio, 2,20; 95% CI, 1,72-2,83). Allo stesso modo, la clonidina ha aumentato il rischio di ipotensione clinicamente importante. In un'analisi post hoc, l'ipotensione clinicamente importante è stata associata ad un maggiore rischio di danno renale acuto successivo (14,3% con ipotensione presente vs 11,8% con ipotensione assente; hazard ratio, 1,34; 95% CI, 1,14-1,58).

Gli Autori hanno concluso che l’aspirina e la clonidina somministrate prima e dopo l’operazione non riducono il rischio di danno acuto nei pazienti sottoposti a chirurgia maggiore non cardiaca.

Leggi lo studio completo su JAMA


Pubblicato il: 21 novembre 2014

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