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Influenza stagionale. Rezza (ISS): “Si avvicina il picco”. AIFA raccomanda di non utilizzare antibiotici se non necessario

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in considerazione dell’approssimarsi del picco dell’influenza stagionale previsto per le prossime settimane, ricorda che la più efficace misura di prevenzione è rappresentata dalla vaccinazione annuale. Vaccinarsi è ancora possibile, considerando che la protezione indotta dal vaccino comincia dopo circa due settimane dalla vaccinazione.

“E’ previsto un aumento della circolazione virale a seguito delle vacanze di fine anno, con un ulteriore incremento alla ripresa dell’attività scolastica – afferma il Direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza – Infatti, la velocità di circolazione virale tende ad aumentare in ambienti chiusi e sovraffollati, specie se frequentati da bambini, in larga parte non immuni, in quanto non precedentemente esposti a ceppi virali simili. Il picco vero e proprio è previsto tra fine gennaio e inizio febbraio, e sarà seguito da una coda di casi più o meno lunga. “L’influenza di quest’anno – aggiunge Rezza – ha le stesse caratteristiche di quella degli anni passati: febbre elevata, cefalea, dolori muscolari, tosse secca, e non risulta essere particolarmente aggressiva. I ceppi virali circolanti sono 3, e le loro caratteristiche sono del tutto conformi alle previsioni. Per ora, il sottotipo A/H3N2 è quello riscontrato con maggior frequenza, seguito da A/H1N1.”

Gli ultimi dati raccolti nel database on line Influnet, gestito dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto Superiore di Sanità rivelano che il numero di casi stimati nell’ultima settimana di dicembre è stato pari a circa 116.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 691.000 casi.

La fascia di età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza superiore a 5 casi per mille assistiti, seguita dalla fascia di età 5-14 anni a 2,25 casi per mille assistiti, dalla fascia 15-64 anni a 1,89 e dagli individui di età pari o superiore a 65 anni a 0,86.

Il valore di incidenza dell'influenza finora è stato inferiore a quello registrato in alcune precedenti stagioni influenzali.

“Per quanto riguarda il 2013/14, si prevede una normale stagione influenzale – aggiunge Rezza – Infatti, i virus influenzali circolanti (ovvero i tre ceppi virali i di cui si è tenuto conto nella composizione vaccinale di quest’anno) non hanno subito mutazioni rilevanti rispetto allo scorso anno. Ciò vale sia per il virus ex-pandemico (sottotipo A/H1N1), che è rimasto del tutto stabile, che per il sottotipo A/H3N2 ed il virus di tipo B, che hanno subito solo piccole modificazioni. Come ogni anno si prevede che alcuni milioni di italiani ammaleranno, ma si pensa ad una stagione con attività di media intensità. Chi ha contratto l’influenza dovrà starsene a casa a riposo per alcuni giorni. Per chi non si è vaccinato si raccomanda il lavaggio frequente e accurato delle mani per ridurre almeno parzialmente  il rischio di contrarre l’infezione.”

L'Agenzia Italiana del Farmaco raccomanda di non assumere antibiotici in presenza di sindrome influenzale senza complicanze di origine batterica. Gli antibiotici vanno assunti solo quando realmente necessario e a seguito della prescrizione o del consiglio del medico curante che ne accerti l’utilità. Quando si utilizzano antibiotici è importante non interrompere la terapia prima del tempo indicato dal medico per contrastare lo sviluppo dell’antibioticoresistenza. Esistono delle classi di farmaci che controllano la sintomatologia dell’influenza e riguardano essenzialmente molecole ad azione antipiretica e antiinfiammatoria. E’ bene ricordare che la febbre è un meccanismo di difesa naturale per contrastare l’infezione da parte di virus e batteri. L’uso degli antipiretici è consigliato in caso di febbre superiore ai 38.5°C: per i bambini sono indicati il paracetamolo e l’ibuprofene. Il dosaggio di questi farmaci deve essere calibrato in base al peso del bambino e non in base all’età. Per le persone adulte può essere utilizzato anche l’acido acetilsalicilico.


Pubblicato il: 13 gennaio 2014

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