L’FDA celebra i 100 anni di Frances Kelsey, grazie a lei è nata la cultura della sicurezza d’uso dei farmaci - L’FDA celebra i 100 anni di Frances Kelsey, grazie a lei è nata la cultura della sicurezza d’uso dei farmaci
L’FDA celebra i 100 anni di Frances Kelsey, grazie a lei è nata la cultura della sicurezza d’uso dei farmaci
La Food and Drug Administration ha voluto celebrare recentemente sul proprio sito il centesimo compleanno di Frances Oldham Kelsey, tra i più noti funzionari dell’agenzia statunitense, il cui lavoro ha cambiato in maniera determinante la storia della Medicina e della Scienza Regolatoria.
Alla dott.ssa Kelsey, infatti, si deve una decisione storica, ovvero la mancata autorizzazione all’immissione in commercio negli Stati Uniti del talidomide, un sedativo con proprietà ipnotiche e tranquillanti, ampiamente utilizzato alla fine degli anni ’50 dalle donne in gravidanza per contrastare le nausee mattutine.
Nonostante la grande popolarità del farmaco – dovuta anche a una massiccia campagna pubblicitaria – e nonostante le forti pressioni esercitate per la sua approvazione (all’epoca dei fatti era già commercializzato in Canada e in oltre 20 Paesi europei), Frances Kelsey non era convinta dai dati degli studi preclinici, che riteneva fossero descritti superficialmente e riguardassero un numero esiguo di soggetti, monitorati per un periodo di tempo troppo breve. Questa convinzione motivò la sua ostinazione nel richiedere ulteriori studi supplementari.
La Storia, come ormai sappiamo, le ha dato ragione. Alla fine del 1961 gli scienziati hanno scoperto che il talidomide è stato identificato come causa di gravi malformazioni neonatali. Ad oggi è stato stimato che migliaia di bambini in diversi Paesi del mondo (senza contare i casi di aborto spontaneo e le morti fetali endouterine) siano nati con un’embriopatia da talidomide, caratterizzata da difetti di riduzione degli arti di vario grado ed altri tipi di malformazioni congenite. La sperimentazione clinica in Germania ai tempi del talidomide non era stata sufficiente, i test preclinici su roditori (topi e ratti) ed i trial clinici non avevano infatti evidenziato effetti collaterali. In seguito, studi ad hoc (effettuati su conigli e primati non umani) hanno invece confermato l’effetto teratogeno del farmaco, osservando il medesimo pattern malformativo che si presentava nell’uomo, smentendo così i risultati ottenuti dagli studi precedenti.
Le eccezionali capacità di valutazione e la decisione assunta valsero a Frances Oldham Kelsey uno dei più prestigiosi riconoscimenti conferiti dal Presidente degli USA John F. Kennedy: il “President's Award for Distinguished Federal Civilian Service” che riconobbe “il suo giudizio eccezionale nel valutare un nuovo farmaco per la sicurezza per uso umano che ha impedito una grande tragedia negli stati Uniti. Attraverso l’alta capacità e la fermezza nella sua decisione professionale ha dato un eccellente contributo alla tutela della salute del popolo americano”.
La catastrofe sanitaria scampata ha convinto il Congresso e la Casa Bianca a riconsiderare la regolamentazione dei prodotti farmaceutici. Nel 1962 venne promulgato l’emendamento Kefauver-Harris, che stabilì la necessità di "prove sostanziali" per dimostrare l’efficacia di un farmaco, oltre alle evidenze cliniche relative alla prova della sicurezza, prevedendo inoltre una maggiore attività di farmacovigilanza.
Anche in Europa si fa risalire al drammatico “caso” del talidomide la nascita della legislazione vigente sulla farmacovigilanza, che garantisce la sicurezza d’uso dei medicinali immessi in commercio, regolamentando il monitoraggio continuo delle segnalazioni di reazioni avverse anche al fine di identificare tempestivamente eventuali segnali e di assicurare un rapporto beneficio/rischio favorevole per la popolazione.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha il compito, istituzionale oltre che etico, di raccogliere e valutare informazioni utili per la sorveglianza dei medicinali con particolare riguardo alle reazioni avverse e all’uso non appropriato. In particolare, l’AIFA promuove progetti regionali di farmacovigilanza attiva, provvede alla valutazione dei rinnovi delle Autorizzazioni alle Immissioni in Commercio (AIC) e dei Rapporti Periodici di aggiornamento sulla Sicurezza dei farmaci (PSURs), elabora Assessment Report a supporto delle attività degli Uffici dell’Agenzia stessa, del Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP), e del Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC) dell’EMA, partecipa attivamente a gruppi di lavoro a livello nazionale ed europeo.
Ad oggi i dati oggetto dell’analisi di farmacovigilanza provengono da differenti fonti: segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse, studi, letteratura scientifica, rapporti inviati dalle industrie farmaceutiche, e, da febbraio di quest’anno, la nuova normativa di farmacovigilanza ha disposto che i titolari di autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) eseguano anche regolarmente lo screening di internet o digital media (web site, web page, blog, vlog, social network, internet forum, chat room, health portal) per la ricerca di potenziali segnalazioni di sospette reazioni avverse. Anche i pazienti e i cittadini hanno il diritto e dovere di segnalare. Le segnalazioni spontanee di reazioni avverse (ADRs) vengono raccolte mediante la Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF).
Nonostante la sua triste storia, il talidomide sta riemergendo come trattamento utile per pazienti affetti da patologie oncologiche e infiammatorie. Oltre ad essere un sedativo, infatti, il talidomide è anche un anti-infiammatorio, immunomodulatore ed anti-angiogenetico efficace nella terapia di diverse gravi patologie.
La FDA americana lo ha recentemente reintrodotto in commercio per la terapia di casi selezionati di eritema nodoso della lebbra e di mieloma multiplo; l’EMA ha concesso autorizzazione all’uso di tale farmaco nella terapia del mieloma multiplo.
Il talidomide è utilizzato anche nella terapia di varie complicanze correlate all’AIDS e di diverse patologie ematologiche, oncologiche ed autoimmuni.
La Storia è servita da lezione e quello fornito dalla scienziata canadese rimane un esempio e un modello di comportamento altissimo, a cui possono ancora oggi ispirarsi i funzionari delle Agenzie regolatorie di tutto il mondo.
Approfondisci la storia sul sito dell’FDA
Leggi gli appunti autobiografici di Frances Kelsey
Pubblicato il: 06 agosto 2014