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Prevalenza d’uso dei farmaci in funzione del genere e dell’età ed effetti sulla spesa. I dati OsMed

Incrociando i dati di spesa e consumo dei farmaci per fasce d’età e genere, è possibile evidenziare alcune tendenze nell’impatto delle patologie e di conseguenza nella prevalenza d’uso e nelle reazioni avverse da farmaci legate alle caratteristiche specifiche di sottogruppi di popolazioni o di popolazioni speciali. Questo tipo di analisi – che l’AIFA propone all’interno del Rapporto OsMed “L’uso dei farmaci in Italia” – rappresenta uno strumento utile per individuare le esigenze peculiari dei malati in relazione alle determinanti del genere e dell’età e sviluppare farmaci più sicuri, efficaci e mirati al target. Il Rapporto OsMed 2013 conferma che l’utilizzazione dei medicinali si concentra in maniera significativa in alcune fasce di età della popolazione e in funzione del sesso, nello specifico delle malattie di genere.
Nel complesso della popolazione, la prevalenza d’uso di farmaci è stata del 57,2% (53,6% negli uomini e 60,7% nelle donne). Differenze nei consumi fra i generi si evidenziano nella fascia di età 15-64 anni (la prevalenza d’uso è maggiore del +8% nelle donne rispetto agli uomini). Alti livelli di prevalenza si riscontrano nelle fasce di età estreme: il 50% dei bambini e quasi il 90% degli anziani (con età superiore ai 75 anni) hanno ricevuto almeno una confezione di medicinali.La spesa pro capite per medicinali a carico del Servizio Sanitario Nazionale per le fasce di età superiori ai 65 anni risulta fino a 3 volte superiore al valore medio nazionale. Per ogni over-65, il SSN deve affrontare una spesa farmaceutica 6 volte superiore rispetto alla spesa media sostenuta per gli appartenenti alle fasce di età inferiori. La popolazione con età superiore ai 65 anni assorbe il 60% della spesa a carico del SSN (ad esclusione dei consumi ospedalieri) e il 65% dei consumi.
Le donne fanno registrare una prevalenza d’uso più alta rispetto agli uomini nell’impiego dei farmaci antineoplastici e immunomodulatori, a partire dai 35 anni. Questo andamento, accentuatosi nel corso degli ultimi anni, è legato alla prescrizione della terapia del cancro alla mammella, a seguito della frequenza della patologia e della maggiore capacità di diagnosi in stadi precoci, oltre che delle numerose linee di terapia disponibili e del loro impiego per lunghi periodi di tempo in una patologia che registra un aumento della sopravvivenza. È importante sottolineare che tali dati non sono comprensivi dei consumi ospedalieri, che per questa categoria costituiscono una parte rilevante.
L’utilizzo dei farmaci per il Sistema Nervoso centrale è prevalente nelle donne rispetto agli uomini e tale differenza cresce in maniera rilevante all’aumentare dell’età. Nelle donne con meno di 54 anni la frequenza di utilizzazione dei farmaci attivi sul Sistema Nervoso Centrale prevale di circa il +5% rispetto alla prevalenza negli uomini nella medesima fascia di età; tale differenza arriva al +8% nelle donne con più di 74 anni. Si riscontra anche un più frequente utilizzo di antimicrobici nelle donne, in particolare nelle fasce di età adulta. Si conferma un impiego pressoché esclusivo dei farmaci per il sistema genito-urinario e ormoni sessuali nelle donne nelle fasce di età comprese tra 15 e 54 anni, giustificabile con l’uso dei preparati ormonali. Invece, a partire dai 55 anni e con l’aumento dell’età, si osserva un netto spostamento dell’utilizzazione di questi medicinali verso gli uomini, essenzialmente per il trattamento dell’ipertrofia prostatica. L’incremento dell’uso di questi farmaci negli uomini con più di 74 anni arriva a circa il 30,8% della popolazione.
L’analisi di farmacoutilizzazione per sesso dei farmaci per il sangue ed organi emopoietici evidenzia nelle donne in età fertile una maggiore prevalenza d’uso, verosimilmente collegata all’utilizzazione dei farmaci antianemici; mentre si osserva all’aumentare dell’età un incremento di prescrizione più marcato negli uomini, probabilmente conseguente alle esigenze d’impiego dei medicinali nella prevenzione cardiocerebrovascolare. L’incremento dell’uso dei farmaci del sangue ed organi emopoietici raggiunge i valori massimi di prevalenza nel 56,7% degli uomini con più di 74 anni e nel 50,4% delle donne nella medesima fascia di età.
La prevalenza d’uso nelle donne dei farmaci per l’apparato muscolo-scheletrico si mantiene costantemente superiore a quella negli uomini, e nella fascia di età con più di 74 anni arriva al 45,3% della popolazione. Tale differenza è verosimilmente attribuibile alla maggiore frequenza di impiego di bifosfonati nelle donne per il trattamento dell’osteoporosi.
Per quanto concerne la categoria terapeutica dei farmaci per l’apparato cardiovascolare si conferma il costante incremento del loro uso al crescere dell’età per entrambi i sessi, che negli uomini con più di 74 anni arriva al 74% della popolazione in questa fascia d’età.
L’uso dei farmaci per l’apparato gastrointestinale e metabolismo  aumenta al crescere dell’età per entrambi i sessi, in particolare a partire dalla categoria degli ultrasessantacinquenni, dove arriva ad oltre il 52% della popolazione in queste fasce d’età. Parallelamente, anche la spesa pro capite sostenuta dal SSN aumenta con l’età dei pazienti, fino a raggiungere il livello massimo di 121,2 euro pro capite nella fascia di età con più di 74 anni. Non si evidenziano particolari differenze tra i sessi fino ai 64 anni, oltre i quali la spesa pro capite delle donne tende a prevalere su quella degli uomini.
Per quanto riguarda i farmaci del sistema respiratorio, è confermato l’utilizzo prevalente nelle fasce d’età estreme; infatti, circa il 28% dei bambini al di sotto dei 4 anni ha ricevuto almeno una prescrizione, per il trattamento delle affezioni delle vie respiratorie o dell’asma. In particolare, nell’età adulta si riconosce una prevalenza d’uso dei farmaci in entrambi i sessi (anche se lievemente superiore nelle donne), verosimilmente derivante dall’impiego di medicinali per il trattamento e/o prevenzione delle malattie allergiche, oltre che dell’asma. Infine, si osserva l’incremento della prevalenza d’uso di farmaci nell’età avanzata, in particolare negli uomini con più di 74 anni (25%), legato ai trattamenti della broncopneumopatia cronica ostruttiva.


Pubblicato il: 22 luglio 2014

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