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Studio su Lancet evidenzia efficacia dell’acido acetilsalicilico come trattamento per ridurre il rischio di TIA - Studio su Lancet evidenzia efficacia dell’acido acetilsalicilico come trattamento per ridurre il rischio di TIA
Studio su Lancet evidenzia efficacia dell’acido acetilsalicilico come trattamento per ridurre il rischio di TIA
In un articolo pubblicato sulla rivista The Lancet vengono riportati i risultati di uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Oxford e finanziato dal National Institute of Health Research (NIHR) Biomedical Research Centre sui benefici a breve termine dell’assunzione precoce di acido acetilsalicilico nella prevenzione di recidive di ictus.
“L’acido acetilsalicilico - scrivono i ricercatori – è raccomandata come prevenzione secondaria per i pazienti che hanno subito attacco ischemico transitorio (TIA) o ictus, sulla base di studi che mostrano una riduzione del 13% del rischio di ictus ricorrente a lungo termine”.
Raccogliendo i dati di tutti gli studi randomizzati sull’aspirina versus controllo nella prevenzione secondaria dopo TIA o ictus ischemico (12 studi, 15.778 partecipanti), i ricercatori hanno studiato gli effetti dell’acido acetilsalicilico sul rischio e la gravità dell’ictus ricorrente, stratificati nei seguenti periodi di tempo: meno di 6 settimane, 6-12 settimane, e più di 12 settimane dopo la randomizzazione.
Nelle sei settimane l’acido acetilsalicilico ha ridotto del 60% il rischio di ictus ischemico ricorrente (84 su 8452 partecipanti appartenenti al gruppo trattato con il farmaco hanno avuto un ictus ischemico vs 175 su 7326; hazard ratio [HR] 0·42, 95% CI 0·32–0·55, p<0·0001) e del 70% il rischio di ictus ischemico fatale o disabilitante (36 su 8452 vs 110 su 7326; 0·29, 0·20–0·42, p<0·0001), con il maggiore beneficio nei pazienti con TIA o ictus minore.
L’effetto dell'acidoacetilsalicilico sull’ictus ischemico ricorrente precoce è stato dovuto in parte a una riduzione sostanziale della gravità. Questi effetti erano indipendenti dalla dose, dalle caratteristiche del paziente, o dall’eziologia del TIA o dell’ictus. Alcune ulteriori riduzioni del rischio dell’ictus ischemico si sono registrate con la sola aspirina rispetto al controllo tra i 6 e i 12 mesi, ma non sono stati evidenziati benefici dopo le 12 settimane.
Al contrario, dipiridamolo più acido acetilsalicilico rispetto al solo acidoacetilsalicilico non ha avuto effetto sul rischio o la gravità dell’ictus ischemico ricorrente nelle 12 settimane, ma dipiridamolo ha ridotto il rischio successivamente, in particolare di ictus ischemico fatale o disabilitante.
I ricercatori hanno raccolto i dati di 40.531 partecipanti a tre studi su acido acetilsalicilico versus controllo nell’ictus acuto maggiore. La riduzione del rischio di ictus ischemico ricorrente a 14 giorni è stata più evidente nei pazienti con deficit di base meno gravi.
“I nostri risultati concludono gli Autori confermano che il trattamento farmacologico riduce sostanzialmente il rischio di recidiva precoce di ictus dopo TIA e ictus minore identificando l'acido acetilsalicilico come intervento chiave. L’effetto del medicinale in precedenza non riconosciuto sulla gravità di un ictus ricorrente precoce, il beneficio che diminuisce con l’uso a lungo termine e Il corso di tempo contrastante per gli effetti del dipiridamolo hanno implicazioni nella comprensione dei meccanismi d’azione”.
Per maggiori informazioni leggi la notizia su The Lancet
Pubblicato il: 20 giugno 2016