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Tubercolosi pediatrica sottostimata, secondo uno studio i casi reali sarebbero il 25% in più - Tubercolosi pediatrica sottostimata, secondo uno studio i casi reali sarebbero il 25% in più
Tubercolosi pediatrica sottostimata, secondo uno studio i casi reali sarebbero il 25% in più
I casi di tubercolosi pediatrica sarebbero stati finora sottostimati e in realtà potrebbero essere il 25% in più di quanto pensato finora. E' quanto ha stabilito uno studio coordinato dall'università di Sheffield, condotto in 22 Paesi, che raccolgono l'80% dei casi di tbc nel mondo, pubblicato sulla rivista Lancet Global Health.
Secondo i ricercatori la differenza nelle stime di prevalenza della malattia sarebbe dovuta al fatto che la conferma della diagnosi di questa malattia nei bambini sotto i 15 anni è molto complessa. A complicarla sarebbero in particolare la bassa carica batterica e la raccolta dei campioni non semplice. In molti casi la diagnosi viene effettuata presumendo la malattia sulla base di sintomi, segni e radiografie.
Gli autori fanno notare che anche quando i piccoli pazienti vengono affidati alle cure dei servizi sanitari l’accuratezza della segnalazione dei casi viene meno, senza contare che non esistono stime dirette dell'incidenza e quelle dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sono basate sulle notifiche dei casi segnalati.
All'interno di un modello matematico meccanicistico, i ricercatori hanno combinato le stime di prevalenza negli adulti della tubercolosi nel 2010, con aspetti della storia naturale della tubercolosi pediatrica. In un modello di famiglia hanno stimato l'esposizione familiare e le infezioni. Hanno tenuto in conto gli effetti dell’età, la vaccinazione BCG e l'infezione da HIV.
In questo modo hanno stimato che nel 2010 è stato rilevato solo il 35% dei casi pediatrici segnalati in 15 dei paesi esaminati. L'India raccoglie il 27% dei casi totali dei 22 paesi. L'incidenza reale dei casi di tubercolosi pediatrica è quindi maggiore di quelli notificata, soprattutto nei bambini più piccoli.
Peter Dodd dell'Università di Sheffield, autore principale della ricerca, fa notare che "i bambini sono una parte spesso ignorata, ma importante degli sforzi di controllo della tubercolosi. I nostri risultati evidenziano una grande opportunità per il trattamento antibiotico preventivo tra i bambini che vivono nello stesso ambiente di un adulto con Tbc contagiosa. Un uso più ampio del trattamento preventivo ridurrebbe sostanzialmente il numero di bambini che sviluppano la malattia".
Leggi lo studio originale su Lancet Global Health
Pubblicato il: 08 agosto 2014