Un'analisi dell'impatto delle terapie innovative sulla spesa pubblica negli USA - Un'analisi dell'impatto delle terapie innovative sulla spesa pubblica negli USA
Un'analisi dell'impatto delle terapie innovative sulla spesa pubblica negli USA
Secondo un’analisi di scenario, 10 farmaci innovativi potrebbero comportare costi pari a 49,3 miliardi di dollari per il governo federale degli Stati Uniti nei prossimi dieci anni. Le stime, presentate all’interno di un rapporto realizzato da un’agenzia specializzata, rilanciano il dibattito sulla sostenibilità delle nuove terapie dai costi altissimi per i servizi sanitari, negli USA e, a maggior ragione, in Europa.
“La spesa per i prodotti farmaceutici è cresciuta del 13,1% nel 2014 – scrivono gli analisti di Avalere – e la metà di questa crescita è stata trainata dai nuovi prodotti lanciati negli ultimi due anni, soprattutto terapie innovative”. I farmaci hanno rappresentato circa il 13% della spesa sanitaria nel 2013, il trend “anno su anno” registrato tra il 2013 e il 2014 era al suo livello più alto dal 2001. “Queste tendenze della spesa sanitaria generano problemi per i programmi di governo e gli altri soggetti pagatori che hanno il dovere di bilanciare il potenziale impatto economico a lungo termine dei nuovi farmaci con un miglioramento nell’assistenza al paziente”.
Nel complesso, secondo Avalere, la quota di spesa sanitaria attribuibile ai farmaci sottoposti a prescrizione negli Stati Uniti è rimasta relativamente costante negli ultimi anni grazie al maggiore ricorso ai generici e alla perdita di esclusività dei brevetti per farmaci di ampio utilizzo. Tuttavia, la spesa farmaceutica è cresciuta in modo significativo nel 2014 rispetto al 2013.
In futuro, la tendenza messa in luce nel rapporto è destinata a proseguire, con la spesa delle terapie innovative in aumento, mentre la quota complessiva della spesa sanitaria imputabile ai farmaci rimarrà relativamente costante. In particolare, tra il 2014 e il 2023 negli USA si prevede che la spesa sanitaria ammonti a quasi 40.000 miliardi di dollari, con la spesa per farmaci (vendita al dettaglio e non) che rappresenterà tra il 13 e il 13,5 per cento dei costi per ogni anno.
Gli analisti di Avalere, visti questi dati di contesto, hanno cercato di valutare il potenziale impatto di dieci terapie innovative sui tre programmi sanitari in vigore negli Stati Uniti – Medicaid, Medicare e Health Insurance Exchanges – nei prossimi dieci anni (2015-2024).
Per ogni programma, l’analisi ha considerato il costo farmaceutico aggregato di questi farmaci, escludendo la quota a carico dei cittadini. Sono state escluse altre voci, quali la stima dell’andamento della spesa medica o di altri prodotti farmaceutici associato al loro uso, gli effetti dell’aumento della longevità sui costi del governo, gli effetti sul mercato del lavoro e qualsiasi altro effetto secondario.
Gli analisti prevedono per i tre programmi sanitari statunitensi un significativo incremento dei costi nella prossima decade. Le nuove iscrizioni a Medicare (programma che copre principalmente gli over 65), secondo Avalere, faranno lievitare i costi per il governo da 51 milioni nel 2013 a 57.5 nel 2017. Tre farmaci (Keytruda, Eylea e CTL019) inclusi nell’analisi dovrebbero essere coperti da Medicare parte B, quella sezione del programma che copre i costi dei farmaci “medical benefit”, cioè quelli somministrati in uno studio medico, in ospedale o in contesti ambulatoriali (farmaci comunemente iniettati o infusi). Gli altri sette (Viekira Pak, Ibrance, Kalydeco, MK5172, entinostat, rociletinib, e Daclatasvir) dovrebbero rientrare nella copertura di Medicare parte D (farmaci “pharmacy benefit” che si auto-somministrano, solitamente orali, topici o auto-iniettabili) e dei piani assicurativi Medicare Advantage (MA). Le 10 terapie innovative potrebbero costare al programma Medicare 31,3 miliardi dollari nei prossimi 10 anni, con costi annui che vanno dai 900 milioni di dollari nel 2015 ai 4,1 miliardi nel 2024.
Anche Medicaid (programma di assicurazione per individui e famiglie con basso reddito salariale) crescerà in modo significativo nei prossimi anni (+ 23% dal 2013 al 2017 secondo Avalere) a seguito dell’Affordable Care Act (ACA), che ha esteso la platea di cittadini eleggibili (il cosiddetto “woodwork effect”). L’impatto stimato delle 10 terapie su Medicaid nei prossimi 10 anni è di 15,8 miliardi – 8,4 miliardi a livello federale e 7,4 miliardi a livello statale – con costi annui che vanno dai 300 milioni nel 2015 a 1,9 miliardi di dollari tra il 2020 e il 2024.
Oltre a estendere il programma Medicaid, l’ACA ha introdotto gli Health Insurance Exchanges per fornire una serie di piani di assistenza sanitaria, regolamentati dal governo e standardizzati, da cui gli individui possono acquistare polizze assicurative beneficiando di sussidi federali. Avalere prevede che entro il 2017 il numero di iscrizioni totali a Exchanges raggiungerà i 24 milioni e 19 milioni di persone riceveranno i sussidi. Nei prossimi 10 anni, l’onere di questi farmaci sul programma Exchanges inciderà sui costi del governo federale, secondo le previsioni degli analisti, per 2,1 miliardi dollari. I costi annuali totali andranno da 41 milioni di dollari nel 2015 a 261 milioni di dollari nel 2020.
Complessivamente, le 10 terapie farmacologiche dovrebbero avere un impatto di 49,3 miliardi dollari in 10 anni, con costi annui che oscillerebbero tra gli 1,2 miliardi di dollari nel 2015 e i 6,3 miliardi di dollari nel 2024. La stima non ha tenuto conto dell’utilizzo di questi farmaci per indicazioni diverse da quelle approvate dall’FDA né delle prescrizioni off-label (che possono superare anche il 20% delle prescrizioni totali per i farmaci comunemente usati) e dei relativi costi che potrebbero essere anche molto significativi.
“Le 10 terapie innovative incluse nell’analisi – concludono gli Autori dello studio – rappresentano un piccolo sottoinsieme della pipeline dei medicinali che guiderà la spesa farmaceutica da prescrizione nel prossimo decennio. Comprendere le implicazioni di costo delle terapie emergenti è fondamentale per i governi, i pazienti e gli operatori professionali. Il dibattito sul modo migliore per finanziare il costo dell’innovazione incentivando al contempo l’arrivo di nuove terapie sul mercato, continuerà a richiedere una leadership ‘riflessiva’ sia nel settore pubblico che nel privato”.
Leggi l’analisi sul sito di Avalere
Pubblicato il: 15 giugno 2015