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Un manuale mette in guardia i pazienti dal “turismo delle staminali” - Un manuale mette in guardia i pazienti dal “turismo delle staminali”
Un manuale mette in guardia i pazienti dal “turismo delle staminali”
I trattamenti non sperimentati a base di cellule staminali costituiscono uno dei problemi emergenti per la Scienza Regolatoria e la pratica clinica. Ogni giorno, in tutto il mondo, migliaia di pazienti affetti da gravissime patologie si rivolgono a rimedi non approvati, che vedono come una possibile soluzione dei loro problemi di salute. Molto spesso all’origine del loro interesse vi sono storie di miglioramenti e benefici prodigiosi veicolate dai mass media.
In realtà, le staminali costituiscono un patrimonio importantissimo per la medicina, ma la strada da percorrere per tradurre il potenziale di queste cellule in terapie sicure ed efficaci è ancora molto lunga. Eppure, attorno a loro si è sviluppato un vero e proprio mercato mondiale di trattamenti non sperimentati, animato da personaggi senza scrupoli. Il “turismo delle staminali” è in espansione, un numero sempre più alto di pazienti viaggia alla volta dei paesi che ospitano le cliniche della speranza, in cui il controllo regolatorio è pressoché nullo.
Per contrastare questo fenomeno è fondamentale fornire ai pazienti un’informazione puntuale e approfondita sulle cellule staminali, sui loro possibili impieghi terapeutici e sul reale stato dell’arte del settore. Per questo la Facoltà di Legge dell’Università dell’Alberta (Canada), l’Albany Medical College (New York – USA) e lo Stem Cell Network (Canada) hanno realizzato “What you need to know about stem cell therapies”, un manuale pensato per fornire al lettore gli strumenti critici necessari a distinguere le terapie affidabili, sviluppate secondo i criteri rigorosi della scienza, da interventi che non hanno seguito un iter regolatorio e pertanto mancano di requisiti fondamentali di garanzia del malato.
Secondo gli autori della guida, il Dr. Zubin Master e il Prof. Timothy Caulfield, i costosissimi trattamenti reclamizzati come “miracolosi”, oltre a rivelarsi inefficaci, potrebbero essere particolarmente rischiosi per la salute. All’interno delle diverse sezioni del manuale viene tracciato un quadro approfondito dei diversi tipi di staminali, viene descritto il percorso che dal laboratorio conduce alla pratica clinica passando per le sperimentazioni e, infine, gli autori elencano quello che il paziente “deve sapere sui trattamenti non sperimentati”.
Per riconoscere un trattamento non affidabile, secondo Master e Caulfield, innanzitutto bisogna mettere a fuoco la strategia di comunicazione dei venditori di “cure miracolose”. Se il materiale pubblicitario fa riferimento a trattamenti “sperimentali” o “alternativi”, ciò non esime i proponenti dal dover fornire delle prove relative alla sicurezza e all’efficacia dei loro rimedi, esponendo chiaramente sia i potenziali benefici che i rischi. L’uso di altri pazienti come testimonial è un’altra spia di una comunicazione ingannevole, a causa della scarsa oggettività dei resoconti, basati più sull’emotività e sulla speranza che su una misurazione scientifica.
I sostenitori di questi trattamenti, avvertono gli autori, spesso affermano che i loro studi non sono stati pubblicati su una rivista scientifica in attesa della concessione di un brevetto, ma, in realtà, una volta che la domanda viene presentata l’idea può considerarsi protetta e gli scienziati possono pubblicare liberamente le loro ricerche. Proprio per questo dovrebbero sempre essere fornite ai pazienti le evidenze scientifiche, nell’unica modalità accreditata presso la comunità internazionale: la pubblicazione su riviste accreditate.
I pazienti devono diffidare, secondo i due autori, di una clinica che sostenga di poter curare, con un solo tipo di cellule staminali e/o un solo tipo di procedura, un gruppo numeroso ed eterogeneo di patologie. “Le malattie” affermano Master e Caulfield “sono molto specifiche ed è altamente probabile che un metodo one size fits all possa funzionare”.
In un lavoro precedente, pubblicato nel 2012 sulla rivista ufficiale del College of Family Physicians del Canada, Timothy Caulfield e Amy Zarzeczny, avevano individuato nel momento del confronto tra medico di famiglia e paziente un’occasione preziosa per fornire informazioni critiche sui rischi del “turismo delle staminali”.
Il medico, secondo Caulfield e Zarzeczny, può costituire un sostegno per l’autonomia decisionale del malato, che è pronto a basare il proprio processo decisionale esclusivamente su informazioni, di scarso valore scientifico, messe a disposizione da chi vuole vendergli le presunte cure. Un’operazione ancora più importante, segnalano gli autori, nel caso dei gruppi di popolazione più vulnerabili, come i bambini, che “sembrano rappresentare una percentuale significativa delle persone che ricevono questi trattamenti”.
Specialmente se i pazienti sono alle prese con una malattia per la quale le opzioni terapeutiche sono limitate o semplicemente inesistenti, metterli in condizione di conoscere eventuali opzioni migliorative, come il sostegno di una comunità o della famiglia, ha un grande valore. Limitarsi a rigettare il fenomeno del turismo delle staminali o ignorare la propensione dei pazienti ad effettuare ricerche su Internet su trattamenti di ogni genere, non è produttivo e rischia di allontanarli. “In nessun modo” concludono Caulfield e Zarzeczny “è nostra intenzione addossare colpe o emettere giudizi su persone che si trovano in circostanze estremamente difficili e scoraggianti e sono determinate a inseguire una speranza”.
L’empowerment del paziente, il principio che ha guidato il lavoro degli scienziati canadesi, ha ispirato anche “Non ho nulla da perdere a provarlo”, versione italiana ufficiale, realizzata dall’Agenzia Italiana del Farmaco, della guida “I’ve Got Nothing To Lose By Trying It”, originariamente edita dalla no-profit inglese Sense About Science.
La filosofia del vademecum AIFA è di mettere a disposizione dei malati le conoscenze maturate da altre persone nella loro stessa situazione. Delusioni ed esperienze dolorose vengono codificate e messe al servizio dei pazienti, fornendogli la possibilità di assumere decisioni consapevoli nell’esclusivo interesse della loro salute.
La tempestiva condivisione delle esperienze, il sostegno di una rete di sicurezza familiare, la fiducia nel proprio medico curante e una corretta informazione scientifica sono fattori cruciali che possono riuscire ad allontanare i malati dalle sirene dei falsi missionari di speranza.
Leggi il manuale del paziente What you need to know about stem cell therapies
Leggi l’articolo Stem cell tourism and Canadian family physicians
Consulta e scarica la Guida per i pazienti sulle "cure miracolose"
Pubblicato il: 10 marzo 2014