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Danni da campagne anti-vaccini: il caso estremo della poliomielite in Pakistan - Danni da campagne anti-vaccini: il caso estremo della poliomielite in Pakistan

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Danni da campagne anti-vaccini: il caso estremo della poliomielite in Pakistan

In tutto il mondo impazzano campagne “pseudoscientifiche”, diffuse tramite la Rete e non, che mirano a combattere le vaccinazioni per una serie di timori ingiustificati. Motivi culturali o religiosi, teorie del complotto e dietrologie che tendono a far dimenticare l’importanza delle vaccinazioni come strumento primario della prevenzione. L’eradicazione di malattie “storiche” come il vaiolo e la riduzione a livelli minimi di incidenza di malattie come la rosolia attraverso una politica di immunizzazione capillare hanno provocato un abbassamento del livello di guardia e una falsa sicurezza nella popolazione. Il reale pericolo, quello di tornare indietro di secoli, non viene percepito e questo compromette la copertura vaccinale, esponendo la popolazione a un rischio inaccettabile di contrarre malattie infettive. “Finché c'è un singolo bambino infetto, tutti i bambini del mondo sono a rischio di polio”, si legge sul sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

La poliomielite rappresenta un caso esemplare per capire come non bisogna mai abbassare la guardia con la copertura vaccinale. Si tratta di una malattia infettiva altamente contagiosa, paralizzante e potenzialmente mortale, che colpisce soprattutto i bambini sotto i 5 anni, ma non esiste una vera cura e può essere sconfitta solo con l'immunizzazione. Secondo l’OMS, i casi di poliomielite nel mondo sono diminuiti, dal 1988, di oltre il 99%: dai 350.000 casi di allora si è passati a 416 casi segnalati nel 2013. La sensibile riduzione è il risultato dello sforzo globale per debellare la malattia, che però non è ancora entrata nella lista delle malattie definitivamente eradicate dal pianeta. Oggi, infatti, l’OMS torna a dichiarare la poliomielite un’emergenza sanitaria globale.Nel 2014 la malattia è risultata infatti presente in dieci Paesi di cui tre, Pakistan, Afghanistan e Nigeria, sono considerati polio-endemici; si tratta di Paesi con sistemi sanitari deboli e in cui la scarsa igiene è all’ordine del giorno. Esistono tre ceppi di poliovirus, nessuno dei quali può sopravvivere per lunghi periodi al di fuori del corpo umano: se il virus non riesce a trovare un soggetto non vaccinato, muore in brevissimo tempo.

Il pericolo è la diffusione dell’infezione ai bambini di altri territori; la mancata eradicazione della malattia da queste poche roccaforti potrebbe quindi diventare un’emergenza globale. Secondo la Global Polio Eradication Initiative, l’iniziativa per l’eradicazione globale della poliomielite, partnership mondiale fondata da OMS, US Centers for Disease Control and Prevention (CDC), United Nations Children’s Fund (UNICEF) e Rotary International, la situazione è particolarmente critica in Pakistan, dove dall’inizio dell’anno i casi segnalati sono 260: per la prima volta in quasi 15 anni il contagio ha raggiunto questo livello. Nonostante questo, molti genitori rifiutano di far vaccinare i propri figli. Oltre al fatto che le vaccinazioni sono viste come contrarie ai principi dell’Islam, dato che alterano la natura del sangue dei bambini, in diverse zone del Paese fazioni di talebani e gruppi terroristici islamici ostacolano da anni le campagne di vaccinazione, inculcando nella popolazione l’idea che sia un complotto occidentale per far sterilizzare in massa propri figli o per condurre, addirittura, azioni di spionaggio. Nel 2012 i militanti hanno ordinato un divieto totale delle vaccinazioni nelle zone tribali del Pakistan occidentale come risposta agli attacchi statunitensi. Di conseguenza, afferma l'Unicef, circa 300.000 bambini sono stati esclusi dalle vaccinazioni in quella zona negli ultimi due anni.

Ed è di alcuni giorni fa la notizia di un attacco armato agli operatori impegnati a condurre vaccinazioni contro la poliomielite vicino a Quetta, capoluogo della provincia del Belucistan, in cui quattro persone dello staff della campagna anti-polio sono state uccise e tre sono state ferite. Le lotte alle vaccinazioni, con modi e strumenti diversi, sono dunque un denominatore comune in tutto il mondo. È importante che le Istituzioni riportino al centro del dibattito pubblico il tema della vaccinazione come strumento efficace di prevenzione e puntello della sostenibilità dei sistemi sanitari ed è fondamentale contrastare la disinformazione e le informazioni distorte che vengono diffuse con modalità e strumenti diversi, a seconda dei territori. L'Italia, all’avanguardia nel mondo grazie all’unitarietà del suo sistema vaccinale, è stata recentemente scelta come Paese guida per le strategie di immunizzazione a livello mondiale nell'ambito della Global Health Security Agenda (GHSA). Sarà quindi impegnata in prima linea, nei prossimi cinque anni, a guidare le strategie e le campagne vaccinali nel mondo ma, soprattutto, a contrastare le barriere culturali e ideologiche che ostacolano il ricorso alle vaccinazioni.


Published on: 09 December 2014

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