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Emicrania, problema reale per molte donne in gravidanza - Emicrania, problema reale per molte donne in gravidanza

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Emicrania, problema reale per molte donne in gravidanza

L'emicrania è una patologia primaria caratterizzata da attacchi ricorrenti di cefalea spesso unilaterale e pulsante associati a disturbi neuro-vegetativi  (nausea, vomito, fotofobia, fonofobia, iperosmia).

A livello generale, l'emicrania colpisce circa il 15% della popolazione, con un rapporto maschio:femmina di circa 1:1 in epoca pre-puberale e di 1:3 dopo la pubertà.

Entrando nel merito della gravidanza, studi epidemiologici hanno osservato un miglioramento clinico dell'emicrania in corso di gravidanza in una percentuale variabile tra il 20 e l'80% delle donne con un progressivo miglioramento nel corso di gravidanza (47% nel primo trimestre fino all'87% nel terzo trimestre), e una remissione completa in una parte dei casi.

Tuttavia nella quasi totalità delle donne l'emicrania recidiva dopo il parto persiste nel periodo dell’allattamento.

Raramente l'emicrania rimane clinicamente stabile, peggiora o si manifesta di nuovo durante la gravidanza. Il trattamento dell'emicrania in gravidanza è indicato in quanto le complicanze materne e fetali correlate con la malattia possono essere più dannose della terapia, soprattutto se gli attacchi di emicrania sono frequenti, gravi e associati a nausea, anoressia, vomito, ipotensione o disidratazione.

Poiché nella maggior parte delle donne la sintomatologia si attenua o scompare dopo il primo trimestre di gravidanza, spesso la terapia può essere modificata nel corso della gravidanza fino alla sospensione.

Questo ciò che emerge dalla analisi della “Scheda Patologia” dedicata a questo disturbo presente all’interno del sito www.farmaciegravidanza.gov.it.

Tale scheda, fa parte di un progetto più ampio, la campagna di comunicazione farmaci e gravidanza,  che come più volte ricordato rappresenta oramai un punto di riferimento importante per tutte le mamme assicurando informazioni preziose ed attendibili per il periodo che va da prima del concepimento alla gravidanza sino all’allattamento.

Nel sito www.farmaciegravidanza.gov.it sono presenti oltre 400 schede di approfondimento che illustrano le principali patologie ricorrenti e intercorrenti in gravidanza e offrono informazioni sui farmaci che è possibile assumere per curarsi, scegliendo in particolare quelli più sicuri (profilo beneficio/rischio più favorevole.

I contenuti scientifici sono stati elaborati da un Comitato Scientifico a cui hanno partecipato esperti delle Università di Ancona, Padova e Siena che hanno effettuato, in un lavoro durato più di due anni, una revisione delle evidenze scientifiche riguardanti i principi attivi disponibili per la cura delle patologie più comuni.

Tornando al disturbo dell’emicrania in gravidanza, la scheda consiglia in prima battuta la terapia “non farmacologica” (agopuntura, riposo, biofeedback, ghiaccio, massaggio, evitare i fattori ambientali scatenanti, tecniche di rilassamento, dieta alimentare).

Qualora non sia sufficiente, nella scheda vengono riportati  alcuni tra i farmaci approvati nelle linee guide per il trattamento dell'emicrania.

Infatti, per la maggior parte dei farmaci inclusi nelle linee guida gli studi in campo umano sugli effetti della loro assunzione in gravidanza sono insufficienti.

La scheda dedicata alla emicrania insiste poi su tre aspetti fondamentali:

  • La prescrizione deve essere rilasciata da un medico perché è più pericoloso non curarsi che assumere farmaci in modo corretto come consigliato dal tuo medico.
  • L’emicrania è una malattia che può richiedere cure farmacologiche è non incompatibile con la gravidanza.
  • Le indicazioni del medico vanno sempre seguite e non assumere farmaci né sospendere le cure su propria iniziativa.

Infine, alcuni studi hanno osservato un miglioramento dell’emicrania durante la gravidanza in una percentuale compresa tra il 20 e l’80% delle donne, con una totale scomparsa dei sintomi in alcuni casi.

Nella maggior parte delle future mamme i sintomi dell’emicrania si attenuano e scompaiono dopo i primi tre mesi di gravidanza.

Per questo motivo la terapia può essere modificata nel corso della gravidanza fino alla sua sospensione.

L’Agenzia, è molto attenta al tema della gravidanza ed è consapevole dell’importante lavoro svolto che ha richiesto  oltre due anni e mezzo di tempo e  che ha coinvolto molti esperti del settore.

Fondamentalmente, la campagna è incentrata su pochi ma chiari messaggi: vivere serenamente la gravidanza è possibile, non bisogna avere paura di curarsi, anzi, non assumere i farmaci potrebbe mettere a rischio la loro salute e quella del bambino; seguire sempre i consigli del proprio medico e dello specialista.

Per maggiori informazioni vai al sito www.farmaciegravidanza.gov.it


Pubblicato il: 17 marzo 2015

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