Su EuroStemCell il ricordo e l’eredità morale di Paolo Bianco - Su EuroStemCell il ricordo e l’eredità morale di Paolo Bianco
Su EuroStemCell il ricordo e l’eredità morale di Paolo Bianco
“Le cellule staminali non sono soltanto un campo nuovo della medicina. Sono allo stesso tempo un mercato farmaceutico potenziale ed emergente. Esistono intorno alle cellule staminali importanti interessi economici, leciti e meno leciti. […] Oggi questo mercato è infestato da pirati, che si rivolgono specificamente ai pazienti con le malattie più gravi, offrendo rimedi e pelosa compassione. Rinasce, in uno scenario nuovo, un fenomeno già visto un secolo fa, ovvero la fioritura dei ciarlatani”. Paolo Bianco, Direttore del Laboratorio di Cellule Staminali della Sapienza di Roma e studioso tra i più influenti al mondo nel campo della ricerca sulle staminali mesenchimali, ha descritto con precisione chirurgica i pericoli e le insidie che riguardano questa branca estremamente avanzata della medicina e della ricerca.
Bianco, scomparso di recente, era parte integrante del progetto EuroStemCell, finanziato dal 7° Programma Quadro dell’Unione Europea, raggruppa più di 90 laboratori di ricerca sulle cellule staminali e la medicina rigenerativa, uniti nell'intento di diffondere il patrimonio di studi e conoscenze maturati nel settore.
EuroStemcell è principalmente una comunità di scienziati, medici, esperti di bioetica, sociologi e divulgatori scientifici che danno vita ad una piattaforma multimediale e multilingue di contenuti realizzati appositamente per avvicinare il pubblico generalista e i non specialisti al mondo delle cellule staminali.
Il principio che ispira questa partnership europea per la divulgazione della ricerca è che si rende un servizio ai pazienti e all’opinione pubblica solo diffondendo una conoscenza approfondita delle potenzialità delle staminali, ma anche dei limiti e delle difficoltà che persistono nel tradurre la ricerca in terapie efficaci. L’obiettivo è di fornire al pubblico gli strumenti necessari per distinguere i veri progressi scientifici dalle affermazioni non suffragate dalle evidenze.
In questi giorni EuroStemCell ha deciso di onorare la memoria del Prof. Bianco, pubblicando la versione inglese di un articolo, apparso in precedenza nell’inserto domenicale del Sole 24 Ore, firmato da Gilberto Corbellini, Professore Ordinario di Storia della Medicina e docente di Bioetica presso la Sapienza Università di Roma, Michele De Luca, Professore Ordinario di Biochimica presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e Luca Pani, Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
Gli autori offrono un ritratto complesso dello scienziato (e amico) dal sapere enciclopedico, capace di spaziare dalla medicina alla matematica all’economia politica, sempre con la stessa intensità e passione, nel corso delle conversazioni pubbliche e private.
Ma Paolo Bianco, per sua scelta, era diventato qualcosa di più. Un simbolo della battaglia per difendere il metodo scientifico, che ha visto scienziati italiani e di tutto il mondo scagliarsi contro il cosiddetto metodo Stamina. Nel bel mezzo di quel corto circuito mediatico, politico, giudiziario, Bianco era stato uno dei più inflessibili nel mantenere la barra dritta e nel segnalare senza esitazioni i pericoli a cui si andava incontro aprendo la porta ai venditori di speranze.
Come ricordano Corbellini, De Luca e Pani, per lui “la vicenda Stamina era un esempio di arretratezza non solo scientifica ma anche intellettuale e morale. Di fronte alla deriva irrazionale che montava si dedicò quotidianamente e per mesi a studiare il fenomeno, a intervenire sui mezzi di informazione e a spiegare in modo comprensibile che cosa sono davvero le staminali mesenchimali e che cosa possono fare”.
Per Bianco il pericolo che si correva era concreto e le conseguenze facilmente immaginabili. In un articolo firmato assieme a Douglas Sipp nel 2014 su Nature, aveva paragonato la spinta per deregolamentare le staminali a un grimaldello utilizzato per scardinare il sistema regolatorio e argomentava che “le proposte di deregolamentazione vengono avvolte in messaggi accattivanti che cambiano abilmente in risposta alle critiche: libertà di scelta, speranza per i pazienti morenti, lotta all’ostruzionismo burocratico e, naturalmente, innovazione in medicina. Ma si tratta di un modello di business che rimuove gli incentivi a rendere i farmaci e i trattamenti sempre migliori. Si trasferisce il rischio finanziario dagli investitori e dalle aziende ai pazienti, e si richiede al malato stesso di pagare per interventi che è assai improbabile che funzionino”.
In un precedente contributo su Nature aveva tracciato una linea di demarcazione tra la scienza e la deriva commerciale, affermando che “la traduzione della scienza in medicina efficace non può basarsi sullo sviluppo indiscriminato di prodotti commerciali. […] Rivendicare il diritto di commercializzare prodotti prima della prova di efficacia non può che portare sul mercato prodotti inefficaci, degradare la medicina e impoverire tutti tranne, forse, i fortunati venditori”.
Non è mancato anche il ricordo della Senatrice a vita e Professore Ordinario di Farmacologia dell’Università di Milano, Elena Cattaneo, che ha condiviso con Bianco i giorni roventi delle polemiche legate a Stamina e insieme a lui si è calata in prima persona nel dibattito che ha monopolizzato l’attenzione dell’opinione pubblica ed è arrivato persino in Parlamento.
“Per due interi anni, ogni giorno” ricorda la Cattaneo in un articolo apparso sulla Stampa e ripreso da EuroStemCell “insieme ad un altro noto staminologo, Michele De Luca, abbiamo lavorato per ribaltare le assurdità dell’affaire Stamina. Non dimenticherò mai l’intensità di quei giorni, le azioni, i pensieri, i testi scritti, le ricerche incessanti, profonde e intelligenti, con i Nas e l’Aifa, che abbiamo vissuto insieme”.
“L’eredita che ci lascia” aggiunge la Cattaneo “è immensa e splendida. Parla di onestà, di competenza, di integrità professionale, di impegno civile, di libertà nella e della ricerca scientifica. Finché tutto questo verrà fatto con rigore, il testimone di Paolo Bianco passerà felicemente di mano in mano, di mente in mente, in una maratona ben più lunga e affascinante della sola esistenza di ciascuno di noi”.
Nei giorni più bui della querelle, quando la bufera lo aveva colpito personalmente con attacchi mirati e assurde richieste di dimissioni, come ricordato dalla Senatrice Cattaneo, Paolo Bianco citava Winston Churchill e il suo “We shall never surrender”. Il “non ci arrenderemo mai” di Paolo Bianco è un messaggio di pari coerenza e coraggio che verrà ricordato dalla comunità scientifica, per la quale costituiva un punto di riferimento, e da chi ha avuto la fortuna di incrociare la sua traiettoria umana e professionale.
Leggi il ricordo di Corbellini, De Luca e Pani e quello di Cattaneo su EuroStemCell
Visita il sito di EuroStemCell
Pubblicato il: 27 novembre 2015